Cosa c’è nell’uovo di pasqua dell’euro?

uovo euro

Cosa c’è nell’uovo di Pasqua dell’euro? Di sicuro c’è un burocrate ingrigito che soffre di anomia e che ha perso il lume della ragione.

Il caso di Cipro è l’ultimo esempio lampante dell’europa inesiste! Per i Ciprioti l’uovo di pasqua Eurista ha portato una sorpresa inaspettata, un vero esproprio su conti correnti sopra i 100 mila euro del 37,50%, naturalmente i politici sono esentati dal contributo è un dono delle banche cipriote.

Per il burocrate anomico dell’euro,se uno a Cipro possiede 10 ville è ha zero euro in banca non paga nulla, ma se un imprenditore Cipriota ha incassato una commessa da 500 mila euro e deve pagare i suoi fornitori, sui 400 mila euro paga il 37,5% di obolo all’euro del burocrate che soffre di anomia. Potrei fare altri esempi che mettono in evidenza le anomalie di una classe dirigente che naviga in mare aperto senza sapere in quale porto deve approdare, insomma: navigano a vista ma sono considerati il fior fiore della classe dirigente.

In Italia siamo fortunati: “Wolfgang Schaeuble, l’uomo duro d’Europa che al fianco del suo cancelliere Angela Merkel non si è mai tirato indietro quando c’è stato bisogno di piantare paletti nei confronti dei Paesi periferici dell’Euro, spezza una lancia in favore dell’Italia. Secondo il ministro delle Finanze tedesco, infatti, non esiste il minimo rischio che l’Italia possa diventare una seconda Cipro.”

In effetti, noi abbiamo già dato in nostro obolo con L’IMU pagata con una rivalutazione del 60% sulle rendite catastali. Una tassa pagata da tutti visto che 80% degli Italiani possiede una casa, un obolo pagato in forma ridotta  anche dalle imprese di costruzioni che di fatto hanno immobili che sono dei beni merce , come dire “mettiamo L’IMU sul pane che fa il fornaio” è lo stesso principio.

Ma nonostante questi enormi sacrifici in omaggio all’euro cosa abbiamo ottenuto?

I DATI SULLA SALUTE  DELL’ECONOMICA ITALIA.

FATTURATO: Industria ancora in calo valore aggiunto perso: 50 miliardi di euro di valore aggiunto dell’industria italiana in senso stretto a prezzi concatenati 2005. Un’analisi aggiornata a novembre 2012 rileva che la produzione industriale ha perso oltre il 21%  rispetto al massimo al 2007.

ORDINATIVI: L’estero non compensa calo annuo -3,3%. Le prospettive di fatturato non sono positive, stando a guardare l’andamento degli ordinativi. A gennaio 2013, la contrazione congiunturale è stata dell’1,4%, sintesi di un calo del 3% degli ordinativi interni e un incremento dell’1,3% di quelli esteri.

INVESTIMENTI PUBBLICI AL PALO NON COMPENSANO LA CONTRAZIONE DEL PRIVATO: Opere al palo riduzione 2013 -2,15%. Nel 2013 gli investimenti fissi della pubblica amministrazione hanno perso un altro 2,15% scendendo da 30.409 a 29.757 milioni. Il peso degli investimenti pubblici nell’economia italiana è sceso dal 3,5% del 1981, al 3,1% del 1991 al 2,4% del 2001 fino a toccare il 2,2% nel 2010 e l’1,9% quest’anno.

IMPORTAZIONI: Pesa il dato extra Ue calo annuo -1,8%. Nel pieno della crisi, l’economia italiana ha contenuto almeno in parte i danni grazie a un buon andamento delle esportazioni, soprattutto quelle verso i Paesi extra Ue.

DOMANDA INTERNA: Consumi al palo calo annuo -3,9%. Anche nel quarto trimestre del 2012, i principali aggregati della domanda interna hanno registrato diminuzioni significative, con cali del 3,9 per cento annuo per i consumi finali nazionali e del 7,6 per cento per gli investimenti fissi lordi.

COMMERCIO AL DETTAGLIO: Soffrono Gdo e «piccoli» calo annuo: -3%. Calano i consumi con un effetto anche sulla contrazione dei prezzi e sull’inflazione (scesa a marzo all’1,7% dall’1,9% di febbraio).

FIDUCIA: Domina la cautela calo dell’indice -0,8 su mese precedente.

A marzo l’indice del clima di fiducia dei consumatori in base 2005=100 diminuisce a 85,2 da 86,0 del mese precedente. Secondo la rilevazione Istat, dal 2007 l’indice di fiducia è diminuito di 20 punti.

UN CIMITERO SILENZIOSO NELL’INDIFFERENZA POLITICA.

UN DRAMMA SOCIALE CHE SINTETIZZA TUTTI I DATI MACROECONOMICI. Nel 2013 è previsto che un tasso di disoccupazione all’11,7% il che ci porta a +100% sul 2007.

ORA PIU’ CHE BUONA PASQUA, BISOGNEREBBE AUGURARE AGLI ITALIANI BUONA FORTUNA.

LE CONSEGUENZE DELLA DISOCCUPAZIONE.

IL RISPARMIO DELLE FAMIGLIE ITALIANE: Dal 2007 la capacità di risparmio delle famiglie è calata di circa 4,6 punti.

FAMIGLIE ITALIANE IN CONDIZIONI DI DEPRIVAZIONE: Dal 2007 l’indice è aumentato di 7,6 punti.

A COSA SERVONO I NOSTRI SOLDI?

CHI DEVONO GARANTIRE?

Grafico dei saldi Target2

Il denaro non muore se non iperinflazione che lo rende inutile. Quando la Banca centrale europea (BCE) crea denaro, come sta facendo attualmente in grande stile,deve finire da qualche parte. L’assegnazione dei saldi Target2 tra le diciassette banche centrali nazionali, che insieme con la BCE costituiscono l’Eurosistema, riflette il modo in cui il mercato alloca la moneta creata dalla BCE. Il fatto che la Bundesbank ha un grande credito (attività) TARGET2  a carico dell’Eurosistema,riflette semplicemente che un sacco di soldi di nuova creazione della BCE è finito in Germania. Perché? A causa della fuga di capitali.I paesi dell’Europa meridionale hanno generato persistenti disavanzi di conto corrente da quando è arrivato l’euro nel 1999. Il disavanzo delle partite correnti vuol dire che un paese spende  più di quanto guadagna. Tale spesa supplementare è finanziata mediante un prestito dall’estero. La fonte di tali prestiti proviene da un paese con avanzo di conto corrente, come la Germania. Dal momento che l’euro ha eliminato il rischio di cambio tra i suoi Stati membri, la Germania ha investito una parte sostanziale dei suoi risparmi nei paesi europei (il disavanzo delle partite correnti). Alcuni di questi risparmi sperano ora di tornare a casa (questa è la fuga di capitali). Ed è anche il motivo per cui i soldi della prestati dalla BCE alle Banche locali non è andato verso l’economia reale dei singoli paesi dell’Eurozona.

Approfondimenti.

30/gen/2013 – TARGET2 presenta una struttura decentrata che collega tra loro i sistemi.La BCN gestore è responsabile del calcolo della ripartizione

11/ago/2012TARGET2- Securities meccanismo di ripartizione dei costi e costo del capitale.

16/dic/2002Il sistema Target 2 dovrà essere in grado di superare tali criticità adeguamento e di ripartizione di questi ultimi tra la piattaforma condivisa

Paper Università di Siena:Le opportunità di integrazione offerte da Target2:alcuni progetti in corso di approfondimento ripartizione delle perdite e di fondi o garanzie precostituite.

Paper: La Governance di una Fragile Eurozona di Paul E.De Grauwe No. 346, Maggio 2011

Paper Prometia: E’ in atto una crisi di bilancia dei pagamenti, i saldi  Target2

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